In Italia il gioco d’azzardo ha un fatturato stimato, quello legale, di circa 76,1 miliardi di euro annui, cui vanno aggiunti altri 10 miliardi che transitano su circuiti non proprio trasparenti. A riferirlo è un dossier pubblicato dall’ associazione “Libera” di Don Ciotti. Ogni italiano per tentare la fortuna spende ben 1260 euro pro capite annui, una media che tiene conto di tutti gli italiani, anche dei neonati. Ma sono soprattutto circa 800mila gli italiani “ammalati” di gioco, mentre altri 2 milioni sono a rischio dipendenza.
Quella del gioco è la terza industria italiana: basta considerare che il giro d’affari mobilita il 4% del prodotto interno lordo italiano e offre lavoro a 120.000 persone in 5.000 aziende diverse. Considerando il fatturato, equiparabile a tre manovre economiche belle pesanti, l’Italia è il Paese europeo i cui si gioca di più e il 3° a livello mondiale. L’associazione Libera non esita ad etichettare il nostro “Belpaese” come “Azzardopoli”.
Non è un mistero che dove girano grandi quantità di denaro trovano terreno fertile le mafie. Nel 2011 le direzioni distrettuali antimafia che hanno disposto indagini sul settore dei giochi sono state ben 10: Bologna, Caltanissetta, Catania, Firenze, Lecce, Napoli, Palermo, Potenza, Reggio Calabria e Roma. Le mafie, come sottolinea l’associazione “Libera”, rappresentano “l’undicesimo concessionario occulto del Monopolio”.
Per quanto riguarda il fatturato legale nei mesi di ottobre e novembre 2011, la Lombardia, con 2miliardi e mezzo di euro, è la regione italiana che guadagna il primo gradino del podio. Seguono nell’ordine la Campania, con un miliardo e 700 milioni di euro, e il Lazio, con un miliardo e 600 milioni di euro. A Roma e provincia, ci sono circa 300 sale e si contano più di 50mila slot machine. Sempre a Roma, nel quartiere Appio, c’è il locale più grande d’Europa in quanto a postazioni da gioco: ben 900. … il settore del gioco in Italia non conosce crisi.
(Fonte: www.fanpage.it)