Storia del Lotto

La storia ufficiale del lotto inizia intorno al 1737, anno in cui, sotto l’egida dello Stato, questo gioco compare per la prima volta a Venezia. Ma il lotto affonda le sue radici già nei primi anni del XVI secolo, a Genova, dove un certo Benedetto Gentile introdusse l’usanza di ‘scommettere’ sugli esiti del “Gioco del Seminario” (dal nome dell’urna utilizzata per praticarlo), che consisteva nell’eleggere a sorte 5 senatori fra 120 cittadini del Consiglio. Dopo qualche anno i numeri vennero abbinati non più ai senatori, ma a ragazze povere e nubili. Di quì il nome “Lotto della Zitella” i cui ideatori, in uno slancio verso la famiglia e la procreazione, prevedevano che buona parte dei proventi del gioco andassero proprio alle ragazze a cui erano abbinati i numeri delle estrazioni, sottoforma di dote per il matrimonio.

Dal 1620 in Liguria il lotto cominciò ad essere disciplinato da regole ben precise, ma aveva difficoltà ad approdare negli altri Stati della penisola, per questioni soprattutto di natura etica. Nel 1728 Papa Benedetto arrivò a minacciare la scomunica per chi vi prendesse parte, anche se solo 3 anni più tardi Clemente XII riabilitò il gioco prevedendo che i proventi andassero alle giovani donne umili e bisognose. Tuttavia in quegli anni le estrazioni avvenivano ogni cinque o sei mesi.

Grazie alla sua crescente popolarità, nel 1863 il gioco del lotto è ormai diffuso in tutta Italia e interessa 6 differenti ruote, che diventeranno 8 nel 1870, anno in cui Roma diventa capitale; un anno più tardi le estrazioni avranno frequenza settimanale.

Nel 1700 la ‘febbre del lotto’ scavalca i confini italiani e arriva in europa, grazie all’intraprendenza di alcuni imprenditori italiani attratti dal miraggio di grandi guadagni. Oggi il numero degli appassionati del lotto è in continua crescita in tutto il mondo ed esiste addirittura un progetto di lotto internazionale Europeo.


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